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Il settore della ristorazione è pronto a scommettere sul digitale

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Qonto è un servizio finanziario in grado di offrire un quadro del tasso di digitalizzazione tra le pmi italiane. Il servizio tutto digitale si rivolge esclusivamente a imprese e professionisti italiani. 

  • L’80% dei ristoratori intervistati valutano il proprio livello di digitalizzazione superiore o almeno pari a quello del proprio settore
  • L’accelerazione verso la digitalizzazione negli ultimi 12 mesi ha riguardato solo il 37% del campione
  • Le imprese nate da 5 a 10 anni hanno implementato più strumenti digitali nell’ultimo anno
  • Permane una parte del campione (13%) che è scettica rispetto ai vantaggi della digitalizzazione ritenendola non necessaria per il proprio business
  • Per il 2021, quasi il 70% delle imprese intervistate prevede un maggior sviluppo digitale.

L’emergenza digitale da Covid-19 ha portato a una generale accelerazione verso la digitalizzazione delle imprese, mostrando però delle carenze.

Negli ultimi 12 mesi, il settore della ristorazione non ha conosciuto una netta accelerazione verso la digitalizzazione, cosa che invece è avvenuta in altri settori: solo il 37% delle imprese di questo comparto contro il 44% del totale delle intervistate da Qonto ammette di aver introdotto nel proprio business nuovi strumenti digitali.

Gli intervistati risponde al perchè di un mancato investimento nella digitalizzazione, il 20% ammette la mancanza di risorse economiche per farlo, ma il 13% si dichiara convinto che tali investimenti non siano necessari alla propria attività.

Eppure, sembra essere chiara ai più l’urgenza di avviare un processo di trasformazione digitale, che diversamente comporterebbe la perdita di competitività e di ricavi, maggiori costi di gestione e operativi, e addirittura la non sostenibilità del business nel medio-lungo periodo.


Un aiuto nella lettura dei dati raccolti da Qonto porta all’analisi della tipologia di servizi attivati nello scorso anno e da una riflessione sull’età anagrafica delle microimprese che hanno scelto la via della trasformazione digitale.

Sul primo fronte, notiamo subito che i ristoratori che hanno attivato nuovi servizi finanziari sono il 63% del campione e che ben il 53% ha fatto ricorso a programmi per attività di marketing e pubblicità (rispetto al 34% del campione totale). Seguono l’adozione di chat e messaggistica (32%) e di piattaforme di e- commerce (32%), entrambe in linea con il totale del campione analizzato.

Sul secondo fronte, vediamo che sono le imprese tra i 5 e i 10 anni di anzianità quelle che hanno vissuto più di tutte un’accelerazione verso la digitalizzazione: 50% contro il 35% delle imprese che hanno spento meno di 5 candeline. Questo dato può essere spiegato considerando che, in questo settore forse più che in altri, le aziende di più recente costituzione sono digital- native e che dunque, nell’affrontare l’emergenza sanitaria, sono partite più avvantaggiate rispetto alle loro sorelle maggiori.

Se guardiamo invece alla digital perception che il totale dei ristoratori intervistati hanno della loro attività, scopriamo che il 43% si promuove come molto digitalizzato (un dato però inferiore rispetto al totale del campione intervistato, che si attesta sul 56%), a fronte di una valutazione del settore che è alta solo per il 33% dei ristoratori.

“Nella situazione in cui si è trovato l’anno scorso, il settore della ristorazione ha dovuto trovare formule innovative per adeguarsi al nuovo contesto e continuare ad operare, rimanendo in contatto con i propri clienti, ma anche per promuoversi e farsi conoscere da nuovi prospect per aumentare le proprie vendite in un periodo particolarmente delicato. Ed ecco spiegato l’importante ricorso a servizi digitali di comunicazione” ha affermato Mariano Spalletti, Country Manager di Qonto in Italia. “L’altro importante aspetto che emerge chiaro dalla nostra indagine è l’ampio ricorso che queste aziende hanno fatto a nuovi servizi di gestione finanziaria, a testimonianza della maggiore consapevolezza dei vantaggi che questi possono portare alle loro attività, in termini di trasparenza, semplificazione e risparmio di tempi e risorse”.

Interessante infatti considerare l’approccio che queste imprese hanno avuto nell’ultimo anno rispetto alla loro gestione finanziaria: circa il 40% del campione intervistato ha dichiarato di aver aperto un conto business online – come Qonto – per far fronte alle necessità dettate dalla pandemia, il 35% di aver fatto più pagamenti online, il 33% che ha utilizzato maggiormente la carta rispetto al contante.
Ed infine una buona notizia: per il 2021, quasi il 70% delle imprese intervistate prevede un maggior sviluppo digitale. Una percentuale che ci fa forse intendere che anche i più scettici, magari più lentamente, si stanno convertendo al digitale: non solo infatti cresce di ben 13 punti percentuali la quota di aziende che dichiara che quest’anno investirà più del 10% del proprio budget in digitalizzazione (il 14% investirà addirittura più del 30%), ma cala anche la percentuale dei ristoratori che dichiara che non lo farà.
Per il 2021, ancora una volta saranno i servizi legati al marketing e alla pubblicità quelli a cui verranno destinati i budget più consistenti – scelti dal 32% del campione – seguiti dai software di contabilità (21%).


Chi è Qonto
Qonto è l’istituto di pagamento che risponde alle esigenze delle imprese e dei professionisti, reinventando la loro quotidianità finanziaria. Il cuore dell’offerta di Qonto è un conto business online dotato di un’interfaccia semplice e intuitiva, di un servizio clienti iper-efficiente, nonché di tariffe trasparenti. Ai servizi centrali di business banking, Qonto integra servizi aggiuntivi e complementari necessari per semplificare la gestione finanziaria, contabile e operativa dell’impresa a 360 gradi. Alexandre Prot e Steve Anavi hanno fondato Qonto nel 2016 e lanciato la prima versione del prodotto a luglio 2017. Da allora, Qonto ha semplificato la quotidianità finanziaria di oltre 150.000 imprese. Il servizio offerto garantisce a imprenditori e professionisti un significativo risparmio di tempo (grazie all’apertura del conto online in pochi minuti, alla user experience fluida ed efficiente, all’integrazione con la gestione contabile), un maggiore controllo (grazie alle notifiche in tempo reale e alla possibilità di definire diverse tipologie di accesso e permessi di utilizzo) e una piena visibilità su entrate e uscite (grazie alla dashboard real-time, all’auto-categorizzazione delle transazioni). L’azienda conta attualmente oltre 300 talenti nella sede centrale di Parigi. Qonto ha raccolto 136 milioni di Euro da investitori che includono Tencent, DST Global, Valar (fondata da Peter Thiel, fondatore di PayPal), Alven (già investitore in Stripe, Algolia, Dataiku e Meero) e l’European Investment Bank. Da febbraio 2021, Qonto è il primo istituto di pagamento online ad essere incluso nel prestigioso indice Next40, che raggruppa le giovani aziende più promettenti dell’industria Tech francese.

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